Il 2023 è un anno boom per il congressuale a Firenze: le previsioni sono superiori ai livelli pre-pandemia.
Firenze si conferma sempre più una città attrattiva per l’industria dei congressi e degli eventi aziendali: per il 2023 le previsioni sono oltre i livelli pre-pandemia. Il dato, diffuso dall’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi (OICE), emerge dalla ricerca promossa da Federcongressi&eventi, realizzata dall’Alta Scuola di economia e relazioni internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ASERI.
Firenze Convention Bureau ha invece commissionato l’approfondimento relativo al capoluogo toscano.
Lo scorso anno, nella Città Metropolitana, sono stati organizzati 11.237 eventi, tra congressi ed eventi business, ovvero il 75,1% del 2019, a fronte della media nazionale che si attesta intorno al 70%. I partecipanti sono stati oltre 700mila (il 69,3% del 2019), mentre le presenze hanno sfiorato il milione, attestandosi a 988mila (il 64,3% del 2019). Il comparto ha quindi recuperato i tre quarti degli eventi del 2019, ultimo anno di “normalità” prima della pandemia. Al netto dei risultati raggiunti occorre sottolineare che i dati della Città Metropolitana sono stati in parte influenzati dalla chiusura di oltre 6 mesi di una delle principali sedi congressuali, ovvero il Palazzo degli Affari, che fino a luglio 2022 è stato chiuso per ristrutturazione.
Nell’analisi si evidenzia anche una prospettiva positiva per l’andamento del fatturato del settore nel 2023, con oltre la metà delle sedi (54,5%) che prevede un aumento del giro d’affari rispetto al 2022, mentre il 27,3% si aspetta un incremento dei partecipanti.
Oggi la Città Metropolitana è la 3° città italiana per numero di sedi dopo Roma e Milano. Può contare infatti su 199 sedi (il 3,5% di tutto il territorio nazionale ed il 34,5% della Toscana), costituite per il 67,4% da alberghi congressuali, per il 12% da dimore storiche, per lo 0,5% da centri congressi e per il restante 20,1% da altre sedi (arene, sedi istituzionali, teatri, cinema, spazi non convenzionali).
Per quanto riguarda le presenze alberghiere, il settore degli eventi e congressi nel 2022 ha generato il 9% delle presenze nelle strutture di Firenze e provincia, a fronte dell’8% della media nazionale
“Da questi numeri emerge chiaramente come nonostante la complessità del periodo storico il settore MICE riesce ad essere resiliente, propositivo e proattivo. Da anni Firenze Convention Bureau collabora con il Comune di Firenze e con le strutture alberghiere del territorio per offrire il suo contributo alla crescita della meeting industry, nell’ottica di incentivare un turismo di qualità, ovvero quello congressuale, che è sostenibile per antonomasia in quanto consente una programmazione strategica con anni di anticipo, una governance dei flussi più capillare e attenta, ed una destagionalizzazione delle attività turistiche”. Federico Barraco, presidente di Destination Florence Convention & Visitors Bureau
L’analisi dell’OICE si conclude anche con un’analisi sugli investimenti previsti alle sedi congressuali per il 2023. Nel 38,5% dei casi si procederà ad una riqualificazione degli spazi interni, mentre nel 30,8% alla creazione di nuovi spazi.